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    GLI EFFETTI DELLA CRISI ECONOMICA ovvero IN CONDOMINIO SI BATTONO I DENTI

    pubblicata il 10-12-2013


    Siamo nella stagione giusta: in questi giorni, oltre ai morsi della crisi subiamo spesso i morsi del freddo.
    Lo provano sulla propria pelle i condomini del condominio "Frighetto" (mai nome fu più azzeccato) in provincia di Vicenza che, a causa dei numerosi condomini morosi, sono rimasti al freddo per la disdetta del contratto da parte della società fornitrice del gas.
    Caso eclatante che però ci deve far riflettere: non sarà il primo e non sarà neanche l'unico, visti i tempi che stiamo vivendo.
    La riforma del codice, venuta dopo la sentenza della cassazione SSUU 9148/200 che stabiliva il principio della "solidarietà parziaria" (cioè il fornitore/creditore poteva agire solo contro i condomini non in regola con il pagamento delle spese condominiali), che ristabilisce, in seconda battuta, anche la solidarietà dei condomini in regola con i pagamenti, giunge a tempo "economicamente" scaduto.
    Il condominio è una comunità di persone che, volenti o nolenti, subiscono lo stesso destino. Se qualcuno non paga, tutti, prima o dopo, patiscono. Sono quindi gli altri partecipanti alla comunità che debbono, se possono, sopperire alle carenze altrui (in attesa di poter recuperare il denaro) per poter mantenere attivi i servizi comuni.
    Già si pretende che i fornitori, in caso di inadempienza del condominio, agiscano contro una multitudine di persone che non hanno neanche rapporti con loro, non si può chiedere anche che facciano da banca al condominio. E' più semplice, se nessun altro sopperisce, interrompere un servizio che si è trasformato in una sicura perdita.
    Nè si può pensare che provveda l'amministratore con propri fondi.
    Naturalmente questa situazione porterà, da parte dei fornitori, ad una selezione della clientela: i migliori accetteranno commesse solo dai condomini sicuri pagatori e saranno pronti a troncare i rapporti se la situazione divenisse pericolosa, gli altri, finchè durano....
    Si potranno allora limitare all'osso le manutenzioni e riservare i fondi diponibili al pagamento delle bollette e dei servizi essenziali ma i condomini dovranno sempre avere la consapevolezza che, se qualcuno non paga, tocca a loro far fronte ai debiti comuni....se non vogliono battere i denti!
    Mai come oggi, è d'attualità il principio del "solve et repete": prima paga (anche per gli altri se necessario) e poi lamentati! Ai signori condòmini che protestano perchè "l'amministratore non cambia le lampadine giustificandosi con uno scoperto di cassa di soli 300 euro" dico: anche se la cassa è scoperta di un solo euro l'amministratore deve sospendere le attività non essenziali, se qualcuno non fa fronte.
    L'eccessiva puntigliosità dell'amministratore nella riscossione delle rate, che veniva considerata un difetto, oggi invece deve essere considerata un pregio ed una garanzia che la gestione condominiale continuerà senza grossi scossoni. Anzi i condomini dovrebbero protestare se l'amministratore puntiglioso non fosse.
    Perchè oggi questa attenzione fa la differenza tra vivere in un condominio di serie A o di serie B



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