LA RISPOSTA DELL'ESPERTO

    NO AL DECRETO INGIUNTIVO - Matteo

    Buongiorno, Nel nostro condominio esiste un condomino moroso da anni. Nell'ultima assemblea, alla quale non ho potuto partecipare per motivi di lavoro, l'amministratore ha "convinto" l'assemblea a dispensarlo dall'agire legalmente contro il condomino in questione. Uno dei condomini mi ha riferito che l'amministratore ha "minacciato" di non accettare l'incarico per il 2014 se l'assemblea avesse insistito nel procedere legalmente. Nel verbale non si menziona però quali conseguenze ciò comporterà, nè se l'assemblea sia stata informata correttamente circa la nuova riforma, costi legali da sostenere, ed le eventuali ripercussioni di ogni decisione presa. Considerata la delicata situazione, ho qualche possibilità di far valere la legge, e soprattutto garantire i miei interessi? In altre parole, non menzionando null'altro che "l'assemblea rinuncia ad azioni legali" nel verbale, posso chiedere che l'assemblea venga messa a conoscenza per iscritto delle conseguenze di tale scelta? La situazione mi sembra poco chiara, rischiosa per i condomini tutti, e poco corretta da parte dell'amministratore.


    Risposta:

    Egregio Signor Matteo,
    cerco un po’ di interpretare la sua domanda perché per una risposta esaustiva servirebbero alcune informazioni in più.

    Può succedere che l’amministratore ritenga poco conveniente da un punto di vista economico agire contro un condomino moroso. Ad esempio se l’amministratore avesse verificato che il soggetto intestatario è nulla tenente (ad eccezione dell’immobile di proprietà) e che l’immobile è ipotecato per un valore tale che anche una possibile vendita all’asta non comporti il recupero delle somme dovute.
    In questo caso un eventuale decreto ingiuntivo, immediatamente esecutivo, permetterebbe l’iscrizione di ipoteca solo di secondo grado e pertanto non sarebbero mai soddisfatte le richieste del condominio.
    Il pignoramento mobiliare potrebbe non dare soddisfazione nel caso in cui le somme da recuperare siano già troppo elevate. In questi casi il buon amministratore potrebbe essere indotto a suggerire al condominio di evitare qualunque azione legale perché comporterebbe solo l’ aumentare le spese per il condominio intero.

    Però questa inerzia potrebbe indurre il condomino moroso a ritenere lecito il suo comportamento e pertanto potrebbe perpetrarlo in eterno, rimanendo in eterno parassita degli altri condomini.
    Quindi, in situazioni così complesse, verbalizzare semplicemente che si rinuncia ad azione legale mi sembra assolutamente poco esaustivo. Il verbale deve essere redatto in maniera tale da rendere consapevoli anche gli assenti di quanto discusso in assemblea e anche delle motivazioni che hanno indotto a tale scelta.
    In questi casi forse sarebbe opportuno incaricare un legale che possa valutare la strada migliore, verificando se ci sono margini per recuperare le somme dovute al condominio.

    Se ti è necessario un approfondimento o assistenza, contatta il professionista ANACI più vicino. Sicuramente otterrai un aiuto competente e risolutivo.


    Sebastiano Barbassi
    Domus Service - Vicepresidente ANACI Venezia
    Cavallino Treporti



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